Il progetto si propone di sviluppare un cluster turistico nel campo dello sport e della salute: un cluster del benessere. Il progetto intende creare un prodotto turistico riconoscibile basato sul patrimonio naturale e culturale dell’area. I territori coinvolti andranno a strutturare un sistema di offerta turistica la cui leva è il benessere, attraverso la definizione di un’esperienza di visita fatta di divertimento, natura, intrattenimento, per valorizzare le risorse esistenti e creare percorsi lungo il fil-rouge dell’eco-turismo, del tempo libero e del turismo d’avventura (percorsi che stimolano il benessere fisico e psicologico).
Il cluster raccoglierà le risorse turistiche dell’area intorno al concetto di benessere, inteso come qualità della vita dei visitatori e dei turisti, che fa capo a vari aspetti riguardanti il vivere bene: dalla gastronomia alla cura del corpo, dalla vita all’aria aperta alle attività ludico-sportive, dal paesaggio agli interessi culturali, dal relax alla bellezza alla salute.
L’ambizione è quella di individuare, sperimentare e definire un modello di riferimento replicabile a livello internazionale: un prodotto riconoscibile per la “qualità della vita”. Tale qualità della vita è il prodotto di un’esperienza fatta di fitness, della combinazione con trattamenti di bellezza, con il consumo di alimenti biologici, l’uso di pratiche spirituali, il contatto con la natura, …
La salute ha infatti ormai superato definitivamente il concetto di prevenzione o cura delle malattie, ed è intesa come attenzione allo stato di benessere, sviluppo delle potenzialità della singola persona e quindi risorsa e ricerca di un equilibrio non solo esteriore, ma olistico.
In questa strategia di sviluppo turistico, il cluster sarà un unicum, che promuove e rafforza il valore dei luoghi, trasformandoli in una “destinazione turistica”, trasferendo linee guida e modelli organizzativi per strutturare un territorio al fine di creare sviluppo attraverso l’eco-turismo.
Tale spazio comune articolerà in un cluster:
– Le risorse naturali e culturali (patrimonio);
– Gli operatori che agiscono nel settore della filiera turistica (alloggio, ospitalità, divertimento, tempo libero);
– I nuovi servizi e attività ricreative che contribuiscono in modo significativo allo sviluppo del territorio e alla crescita economica attraverso il turismo (“economia della cultura”).
La “porta” del cluster sarà un centro di accoglienza e di comunicazione, un centro di diffusione, una vetrina del territorio, un info-point, che introdurrà i visitatori e turisti nell’area, rinviando concettualmente e spazialmente alla visita sul territorio e alle sue relative risorse, presentando prodotti e tradizioni locali, proponendo alcuni trattamenti benessere fruibili presso le strutture del cluster.
Risultati attesi:
R1. Rafforzamento della cooperazione tra i territori target nel settore del turismo
R2. Messa in rete di risorse archeologiche, etno-antropologiche, culturali, siti naturali, intorno al tema “benessere”
R3. Creazione di un cluster turistico
R4. Definizione di un modello socio-economico di sviluppo
Output:
O1. Rafforzamento del potenziale endogeno dei territori obiettivo: il patrimonio culturale e il capitale umano, da potenziare attraverso la cooperazione.
O2. Miglioramento della prosperità dell’area target, investendo nell’economia della cultura e nel turismo come leva dello sviluppo locale / regionale.
O3. Incremento della fruizione e dell’attrattività dell’area, introducendo e accompagnando i turisti nella visita nel territorio in maniera interattiva e innovativa.