Centro commerciale naturale

La Commissione Europea, nel “Libro Verde sul commercio”, con riferimento all’ “ambiente urbano” afferma che: “le città europee costituiscono tuttora i principali centri economici, innovativi e culturali, l’80% della popolazione dell’U.E. risiede nelle zone urbane. Nell’epoca dei consumi di massa, le nuove forme di distribuzione hanno trasformato la fisionomia delle città con la comparsa dei grandi centri commerciali periferici e la diffusione di negozi specializzati lungo le arterie extraurbane, che hanno prodotto o contribuito al declino economico dei centri storici. In effetti, in molti Paesi, la pianificazione urbanistica dei centri storici cittadini e l’equilibrio commerciale delle zone urbane, costituiscono importanti problemi a livello politico”. Le politiche riguardanti il recupero dei centri storici attengono alla sfera dei valori sociali e culturali e di qualità della vita nelle città. Sono legate alla valorizzazione del ruolo sociale e culturale dei centri storici, allo sviluppo del turismo culturale. Richiedono un approccio di marketing urbano che è sempre più marketing territoriale.

La presente proposta individua un progetto pilota di valorizzazione culturale e commerciale, di riqualificazione urbana e della rete distributiva del centro storico di … , definendo politiche, programmi di intervento e forme di incentivazione, individuando un modello di sviluppo in cui l’arte, la cultura, il centro storico della città diano nuovo impulso all’economia locale.

Il modello di sviluppo è quello del “centro commerciale naturale”. Questo, pur essendo parte integrante di un ambiente e di un contesto irripetibile quale è il centro storico, non sfugge alle logiche competitive, puntando ad una forte spettacolarizzazione, integrando il commercio con lo sviluppo del turismo culturale e con le altre attività economiche: occorre infatti un’integrazione più intensa con la formidabile ricchezza del patrimonio culturale e artistico dei centri storici, in concomitanza con il significativo incremento del turismo culturale e della riscoperta di importanti peculiarità come quella relativa ai prodotti tipici, enogastronomici, dell’artigianato artistico, della moda.

Il modello non ha solo l’ambizione di rilanciare il commercio, ma soprattutto quella di incrementare la qualità della vita nelle città, valorizzarne il ruolo di aggregazione sociale, culturale e di offerta di servizi.

L’idea forza dell’azione si fonda su un uso innovativo delle risorse locali e consiste nella implementazione di un Borgo turistico diffuso organizzato su un modello sistemico la cui struttura è rappresentata da una serie di elementi correlati tra di loro, proposti in un bouquet ed uniti in rete:

  • luoghi ed elementi potenzialmente attrattori e quindi di richiamo
  • servizi all’utenza turistica e di valorizzazione e promozione della cultura delle tradizioni e dei prodotti locali
  • attività di servizio-produzione, spazi urbani, ecc.
  • tessuto costituito dai percorsi, itinerari di interesse paesaggistico, storico, e culturale.

Tutte queste componenti formano una rete di elementi che, in riferimento alle diverse e possibili tipologie turistiche, è percepita all’esterno in modo complesso dando un’immagine che può essere promossa in modi e con messaggi diversi, variabili nel tempo e nello spazio.

Il prodotto finale sarà pertanto un centro commerciale naturale, in cui l’attività economica (il mix merceologico) è indissolubilmente legata all’identità, al modo di vivere degli abitanti, ai rapporti sociali e umani che si instaurano e alla salvaguardia di peculiarità e tratti distintivi appartenenti alla personalità culturale di una comunità. Tali elementi immateriali che uniscono i centri storici italiani e i loro negozi ne fanno un punto di eccellenza del nostro Paese nel mondo, insieme alla qualità dei prodotti italiani.

L’Italia espleterà la sua best practice, trasferendo la propria esperienza e definendo all’interno dei territori target dell’iniziativa il modello. Un modello di “centro commerciale naturale” che verrà trasferito nell’Est Europa, adeguato al contesto culturale di riferimento, individuando le linee strategiche e programmatiche per una sua sperimentazione, attivando PPP, individuando programmi di creazione d’impresa.

Tale modello potrà essere replicabile in qualsivoglia contesto, rilancerà lo sviluppo economico locale, rilancerà il ruolo delle città, incrementerà la qualità della vita per tutta la collettività.